Bayer: una campagna per informare e sensibilizzare alla prevenzione

by Redazione Pet B2B
Bayer campagna

Sono stati pubblicati i risultati dello studio “Leishmania 2020”, svolto dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Dipartimento di Medicina Veterinaria di Napoli, e supportato da Bayer. La ricerca ha messo in evidenza che questa malattia infettiva è in continua espansione e interessa anche le regioni del Nord, con focolai autoctoni anche in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e una diffusione sempre maggiore dei flebotomi o pappataci, i vettori della patologia. Il periodo in cui i cani sono più a rischio di leishmaniosi è tra aprile e ottobre.

«La leishmaniosi costituisce una malattia pericolosa, da cui è importante difendersi in maniera corretta e accurata – commenta Giampiero Vantellino, country head di Bayer Animal Health Italia – per questo abbiamo deciso con grande convinzione di supportare questo studio guidato dai maggiori esperti del settore, volto a verificare l’espansione della malattia in aree di Italia finora ritenute a basso rischio. I dati emersi dallo studio consentiranno ai medici veterinari, che oggi come sempre vanno ringraziati per il ruolo fondamentale svolto nel garantire la salute pubblica, di educare e guidare al meglio i proprietari di animali verso una corretta prevenzione. Inoltre queste informazioni saranno di supporto a tutti coloro che si occupano di salute animale».

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Bayer ha quindi lanciato una campagna informativa ed educativa in cui sottolinea l’importanza della protezione del cane. In essa viene inoltre suggerito l’utilizzo di prodotti antiparassitari che impediscano ai pappataci di pungere l’animale e riducano il rischio di trasmissione della leishmaniosi.

L’azienda sta inoltre mettendo a disposizione dei medici veterinari materiale informativo e organizzando anche momenti formativi in streaming che permettano di focalizzare criticità e soluzioni.

Clicca sul seguente link per visualizzare il video informativo con interviste a Luigi Gradoni dell’Istituto superiore di Sanità e a Gaetano Oliva dell’Università degli Studi di Napoli.

https://www.youtube.com/watch?v=KUIlcc04-k8

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