Su Pet B2B di marzo, focus sul mercato di antiparassitari e parafarmacia

by Redazione Pet B2B

Si prospetta un 2023 con sfide e complessità per il segmento di antiparassitari e parafarmaci che nel 2022 ha registrato una leggera flessione rispetto al 2021. Per i soli antiparassitari – farmaci da banco che servono a debellare i parassiti interni ed esterni che colpiscono gli animali – si parla di un giro di affari intorno ai 200 milioni di euro (con le soluzioni contro i parassiti esterni a rappresentare oltre il 60% delle vendite). Dopo la crescita legata all’onda lunga della pandemia – durante la quale si è assistito a un sensibile incremento del fatturato legato al maggior numero di animali domestici nelle abitazioni, con maggior interesse per la loro salute e cura – il ritorno a un regime di vita in linea con quello pre pandemico, ha comportato un minor numero di nuovi animali adottati e anche questo aspetto ha inciso sul rallentamento delle vendite. Su Pet B2B di marzo è pubblicato uno speciale di mercato sul segmento degli antiparassitari e della parafarmacia.

Pet B2B Marzo Antiparassitari e Parafarmacia

È presto per poter prevedere l’andamento nei prossimi mesi ma il 2023 per diverse ragioni si annuncia sfidante per le aziende che investono molto in questi prodotti. Anche il segmento di antiparassitari e parafarmaci, infatti, ha risentito l’anno scorso dell’innalzamento dei costi delle materie prime, non solo legato al prodotto, ma anche ad altri elementi come il packaging, i costi di produzione e di trasporto. Rispetto ad altri segmenti del settore pet food e pet care, però, gli aumenti negli antiparassitari e nei parafarmaci si sono riflessi più tardi anche perché ai negozi la maggior parte delle vendite del prodotto erano state effettuate da gennaio a marzo 2022, quando ancora la guerra in Ucraina non aveva causato ripercussioni sulla filiera produttiva e distributiva. Dato che questo quadro mondiale non cambierà in tempi brevi, nel corso dell’anno probabilmente ci saranno ulteriori aumenti dei costi e di conseguenza dei prezzi da listino che potrebbero poi essere riversati sui consumatori con l’incognita di capire come questi ultimi potranno reagire. Per saperne di più leggi l’articolo completo su Pet B2B di marzo.

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