Pet food: vendite di prodotti private label a +18% in Europa nel 2022

by Redazione Pet B2B

Circa un terzo del mercato del pet food in Europa è generato da prodotti in private label. La categoria ha evidenziato un trend di crescita del 18% nel 2022 rispetto al 2021 nei sei maggiori mercati europei: Francia, Italia, Germania, Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi. Secondo un report di Circana, inoltre, nell’ultimo trimestre dell’anno, si è registrata un’accelerazione, con un incremento del 25%. I Paesi in cui la percentuale di vendite sviluppata dalla PL è più elevata sono Germania e Spagna, dove è disponibile una gamma più ampia nei canali discount.

Vendite private label pet food Europa

 «Il cibo per animali domestici è tradizionalmente dominato da marchi nazionali di fiducia, quindi sono stati fatti passi notevoli dai rivenditori per sviluppare alternative di pari qualità che soddisfino il bisogno dei consumatori di abbassare il costo del carrello della spesa» ha commentato Ananda Roy, global SVP e strategic growth insights di Circana. «Ciò evidenzia, ancora una volta, la crescente considerazione per i marchi privati: più consumatori li percepiscono come innovativi e altrettanto buoni o migliori di molti dei marchi dell’industria.

Con queste performance le referenze a marchio privato hanno guadagnato quote sul totale giro di affari del pet food, dal momento che il fatturato della categoria degli alimenti per animali domestici ha evidenziato un trend di crescita pari al 12% raggiungendo 10,8 miliardi di euro. L’analisi di Circana ha inoltre monitorato le vendite di prodotti novità in Europa, che hanno rappresentato il 9% del settore, con picchi in Germania (28%) e nei Paesi Bassi (11%). «Nel Regno Unito e in Italia molte innovazioni hanno riguardato gli alimenti formulati in base a razza ed età» ha proseguito Ananda Roy. «Altre novità hanno riguardato l’uso di ingredienti alimentari umani, come verdure e legumi che forniscono un approvvigionamento elevato di proteine, ma un basso apporto di grassi e nutrienti bilanciati, specialmente dove gli ingredienti tradizionali possono causare allergie o sensibilità».

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