Su Pet B2B di novembre un’analisi sul mercato del pet food con pollo

by Redazione Pet B2B

Nell’ultimo decennio il panorama del pet food ha subito dei cambiamenti profondi, nei comportamenti d’acquisto e  nell’offerta di prodotto. In particolare l’affermarsi del fenomeno monoproteico e la maggiore attenzione dei pet owner al  tema delle intolleranze alimentari ha portato l’industria a sviluppare una grande varietà di formulazioni e puntare su materie prime in precedenza poco sfruttate. A farne le spese – è proprio il caso di dirlo – è stata la carne di pollo, quella
con il posizionamento più basso. Fino a un paio di lustri fa, infatti, la quasi totalità dei mangimi confezionati presenti nei punti vendita conteneva pollame, mentre oggi queste referenze hanno ridotto sensibilmente la loro presenza sugli scaffali dei pet shop. Complice di questa tendenza è stato lo spostamento verso l’alto dei consumi e la maggior ricerca da parte del pubblico finale di proposte di qualità sempre più elevata. Sul numero di novembre Pet B2B analizza il segmento dei prodotti pet food che contengono pollo, fotografando il trend nelle vendite e le prospettive future.

Sul numero di novembre Pet B2B ha analizzato il mercato del pet food con pollo

Se oggi la carne di pollo non è più la regina incontrastata del pet food, c’è anche un’altra ragione in particolare che rappresenta un aspetto critico per il settore e un nodo da sciogliere per le imprese. Progressivamente negli anni si è infatti diffusa fra il pubblico finale – ma anche fra tanti retailer specializzati – la convinzione che la carne di pollo provochi intolleranze alimentari più facilmente di altre, che sia ricca di antibiotici, di bassa qualità e, dunque, poco adatta al consumo di cani e gatti. Questo falso mito si è fortemente consolidato, influenzando i comportamenti d’acquisto e imponendo alle aziende produttrici strategie commerciali in grado di meglio assecondare le abitudini dei proprietari di animali domestici. Maiale, pesce e una vasta molteplicità di proteine animali hanno così recentemente  preso il posto del pollame. Per saperne di più leggi l’articolo completo su Pet B2B di novembre.

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