Da Bayer, una campagna informativa sulla leishmaniosi

by Redazione Pet B2B
Bayer leishmaniosi

La leishmaniosi canina è sempre più diffusa in Italia e interessa anche le regioni del Nord. Dal recente studio “Leishmania 2020”, svolto dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Dipartimento di Medicina Veterinaria di Napoli, e supportato da Bayer, emerge in particolare la presenza di focolai autoctoni anche in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. All’origine dell’espansione della leishmaniosi in questi territori sembrano esserci da un lato l’aumento delle temperature nel nostro Paese, che favorisce la diffusione anche nel Settentrione dei pappataci (i vettori della patologia), e dall’altro la maggiore mobilità dei cani.

Il periodo in cui i cani sono più a rischio di leishmaniosi è tra aprile e ottobre, mentre il momento della giornata più pericoloso è quello che va dal tramonto all’alba, quando gli insetti sono più attivi. A provocare la malattia è il protozoo Leishmania infantum, trasmesso dai pappataci infetti attraverso le punture.

A oggi non esiste una cura vera e propria per la leishmaniosi nel cane. I farmaci a disposizione sono soltanto in grado di rallentare il decorso della malattia, alleviando i sintomi, ma non eliminano l’infezione. Inoltre la patologia può rimanere a lungo asintomatica e manifestarsi inizialmente con problemi generici, come stanchezza, inappetenza e dimagrimento. Nel contrastare la patologia ricoprono dunque un ruolo centrale la prevenzione e la diagnosi precoce. Per questo motivo, Bayer ha promosso una campagna informativa ed educativa con cui sottolinea l’importanza della protezione del cane utilizzando prodotti antiparassitari che non solo impediscano ai pappataci di pungere l’animale, ma anche dalla riconosciuta attività nel ridurre il rischio di trasmissione della leishmaniosi, che deve essere riportata sulla confezione o sul foglietto illustrativo.

Ulteriori precauzioni suggerite in associazione all’antiparassitario, sono alcune buone abitudini comportamentali, come limitare la durata delle passeggiate serali ed evitare che il cane in estate dorma all’aperto, e i vaccini che non impediscono l’infezione, ma abbassano il rischio che la malattia si manifesti.

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