Sul numero di settembre di Pet B2B un approfondimento su popolazione pet e andamento adozioni

by Redazione Pet B2B

Quanti sono i cani e i gatti in Italia? E qual è il turnover delle adozioni annuali? Rispondere a queste domande è ancora complesso, nonostante negli ultimi anni ci sia stato uno sforzo concreto da parte di istituzioni, Asl territoriali, associazioni e aziende che hanno cercato e chiesto un conteggio quanto più accurato di pet presenti sul territorio nazionale. Sul numero di settembre di Pet B2B è stato dato ampio spazio a uno speciale che indaga l’andamento della popolazione pet e i trend relativi alle adozioni di cani e gatti. Conoscere il numero di animali adottati e il trend relativo alle adozioni rimane un’informazione fondamentale per il mercato: per chi produce pet food, così come per chi commercializza antiparassitari, farmaci e accessori. Come è noto a chi opera nel settore, oggi non esiste in Italia un dato ufficiale aggiornato e centralizzato sul numero di cani e gatti presenti sul territorio.

I dati ufficiali

Le stime presentate nell’ultimo rapporto Assalco-Zoomark parlano di circa 65 milioni di cani e gatti ma anche piccoli mammiferi, rettili e pesci ornamentali. Tuttavia, il divario tra le cifre ufficiali delle anagrafi e i rilievi e le stime delle associazioni di categoria è molto ampio. Secondo Legambiente, i cani iscritti alle anagrafi regionali sarebbero 14 milioni, mentre secondo Assalco ci si ferma a 9 milioni. «Il gap è difficile da spiegare», spiega Antonino Morabito, responsabile fauna e benessere animale di Legambiente. «Secondo l’ultimo report Animali in Città 2024, solo il 41% dei Comuni è attualmente in grado di fornire dati completi sui cani iscritti in anagrafe». Per i gatti, il quadro sembrerebbe ancora meno nitido, visto che fino a oggi non è mai esistito un obbligo di registrazione. Considerando le adozioni non tracciate, che avvengono tramite internet e siti web da gatti provenienti spesso da paesi fuori dall’Italia e che poi non vengono microchippati e tracciati, il numero potrebbe salire fino a oltre 20 milioni di individui. Per risolvere questa lacuna sui dati e i numeri dovrebbe a breve entrare in vigore il Sinac, il Sistema Informativo Nazionale per l’Anagrafe degli Animali da Compagnia. Annunciato ormai da anni, il sistema dovrebbe finalmente partire nel giro di qualche mese. Il suo obiettivo è rendere i dati degli animali domestici consultabili e disponibili su scala nazionale. Ma l’efficacia del sistema dipenderà dalla reale capacità delle Regioni e delle Asl di caricare le informazioni in modo uniforme.

Adozioni stabili

Nonostante non ci sia una uniformità dei numeri, al momento, i dati disponibili non inquadrano una crescita delle adozioni, L’incremento registrato dopo la pandemia si è stabilizzato e il ricambio generazionale dei pet è ormai stabile. Per il futuro è improbabile assistere a una ripresa sensibile dell’entrata dei pet nelle famiglie italiane che, nell’ultimo periodo, sono state messe sotto pressione dall’aumento dei prezzi. Proprio la riduzione della capacità di spesa degli italiani ha ridotto la capacità di accoglienza delle famiglie e provocato numerosi casi di rinuncia e restituzione.

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