Purina lancia in Italia un nuovo progetto di agricoltura rigenerativa in collaborazione con Biospheres, società specializzata in agroecologia e gestione di sistemi agricoli rigenerativi su larga scala. L’iniziativa si inserisce in una strategia europea più ampia, volta a ridurre l’impatto ambientale della filiera e favorire pratiche agricole capaci di rigenerare la salute del suolo e tutelare la biodiversità.
L’iniziativa italiana si inserisce nel quadro degli impegni di Purina a livello europeo: entro il 2025 l’azienda punta ad approvvigionarsi per il 20% da agricoltori che adottano pratiche rigenerative, con l’obiettivo di raggiungere il 50% entro il 2030, contribuendo al percorso del Gruppo Nestlé verso le zero emissioni nette entro il 2050. Dal 2020 a oggi oltre 450 agricoltori in Europa hanno aderito ai programmi sostenuti da Purina. Il progetto coinvolge anche i fornitori locali collegati allo stabilimento di Purina a Portogruaro, in Veneto.
Il commento di Degli Esposti, ad di Purina Italia
«L’agricoltura rigenerativa è una leva strategica per raggiungere i nostri impegni ambientali, ma soprattutto uno strumento concreto per dare valore alla nostra filiera produttiva. Con questa nuova collaborazione vogliamo creare percorsi personalizzati che mettano al centro gli agricoltori, accompagnandoli in un cammino di crescita tecnica ed economica, e guidare un cambiamento culturale che ispiri tutti gli attori della nostra filiera a integrare la sostenibilità nelle loro pratiche quotidiane», spiega Fabio Degli Esposti, amministratore delegato di Purina Italia e direttore regionale di Purina Sud Europa.
L’approccio farm-based
Il modello di Biospheres è “farm-based”, incentrato sull’azienda agricola, con cui si costruisce un percorso personalizzato, selezionando le misure più efficaci per la propria attività, introdotte in maniera graduale e strategica. Ogni roadmap viene definita dall’azienda agricola insieme all’agronomo di Biospheres, considerando le caratteristiche specifiche del terreno e dello stato di salute del suolo. Le pratiche vengono implementate gradualmente, garantendo sostenibilità ambientale ed economica nel medio-lungo periodo.
Un elemento chiave del progetto è la figura tecnica di riferimento, che assicura supporto costante e dialogo diretto con l’agricoltore. Il percorso include anche formazione su temi agronomici, gestionali ed economici, con l’obiettivo di sviluppare competenze autonome e consapevolezza sui benefici della rigenerazione del suolo. Anthony Le Quemner, direttore tecnico di Biospheres, sottolinea come «l’agricoltore e la sua azienda sono al centro del nostro sostegno, con l’obiettivo di garantire la qualità delle produzioni e la salute degli ecosistemi agricoli nei prossimi vent’anni».
Clicca qui per leggere le ultime notizie dal mercato pet.


