Morando compie 70 anni e segna una tappa rilevante per uno dei pochi produttori italiani di pet food ancora saldamente a controllo familiare. L’azienda di Andezeno, in Piemonte, fondata nel 1955 da Enrico Morando, ha costruito nel tempo una presenza stabile nel mercato, evolvendo da realtà pionieristica a gruppo strutturato con due stabilimenti produttivi tra Piemonte e Puglia.
L’anniversario sarà celebrato il 26 novembre alla Reale Villa Sassi di Torino. Il gruppo Morando, oggi guidato dai figli e dai nipoti del fondatore, nel 2024 ha superato i 250 milioni di euro di fatturato. Negli ultimi anni ha potenziato la capacità produttiva attraverso ampliamenti per circa 25 milioni di euro nei due siti di Andezeno e Molfetta, puntando su tecnologie aggiornate e processi orientati alla qualità. Nei laboratori interni lavorano team di veterinari e tecnici impegnati nello sviluppo di nuove ricette, per un totale di oltre 250 dipendenti.
La distribuzione
Il brand è presente nella Gdo, nel canale specializzato, in farmacia e all’estero, sostenuto da una rete commerciale dedicata. La famiglia Morando rivendica una gestione fondata su continuità imprenditoriale e visione di lungo periodo, definendo l’anniversario un passaggio simbolico per un’azienda che ha accompagnato l’evoluzione del mercato italiano del pet food.
Il commento della famiglia Morando
«La vita di Enrico Morando è una storia fatta d’amore per la sua famiglia, per i suoi collaboratori e per la sua azienda. Da 70 anni tutti insieme continuiamo a trasferire questo amore nei nostri prodotti. Un’unica famiglia che ha saputo tramandare, di padre in figlio, la capacità di innovare e crescere, perché questo è scritto nel nostro DNA: “Puntare ad andare oltre, sempre”. Dal 1955 ad oggi Morando ha fatto la storia del pet food in Italia. In occasione di questo importante anniversario, desideriamo ringraziare anche tutti i nostri affezionati clienti, che hanno reso possibile questo incredibile viaggio iniziato 70 anni fa e che ora guarda con rinnovata fiducia al futuro», è il commento di Giovanni, Walter, Franco e Laura Morando.
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