Tendenze, prodotti con migliori performance ma anche richieste all’industria e preoccupazioni per l’andamento del mercato: a poco più di un anno di distanza dall’ultima rilevazione, la nuova edizione del sondaggio di Pet B2B restituisce uno spaccato delle sfide che la distribuzione deve affrontare. Gli imprenditori indipendenti operano sempre più in un contesto in cui le dinamiche competitive si fanno più serrate, i margini rischiano di essere più ristretti e il cliente finale è sempre più esigente e attento alla spesa. Al tempo stesso però la survey fotografa un canale ancora reattivo, capace di innovarsi sia nella comunicazione, anche grazie all’uso dei social, ma anche nella formazione. Tra i trend in crescita rilevati da questa edizione del sondaggio c’è infatti una maggiore richiesta all’industria di aggiornamenti e formazione. Un asset, quest’ultimo identificato come cruciale per mantenere elevata la competitività, soprattutto nei confronti delle catene e
dell’online.
Rispetto alla rilevazione del 2023, alcuni segnali appaiono costanti: la concorrenza dell’e-commerce rimane la principale
preoccupazione, seguita dall’aumento dei costi di gestione e dall’acquisizione di quote di mercato delle grandi catene. Anche il tema dei prezzi continua a essere centrale. Tre negozianti su quattro confermano che gli aumenti nei listini del pet food e del no food stanno influenzando in modo diretto le scelte dei consumatori, che si dimostrano più sensibili alla spesa e selettivi nelle decisioni d’acquisto. Nonostante ciò, la sostenibilità ambientale e la qualità dei prodotti mantengono un ruolo rilevante, anche se non sempre prioritario. Sul fronte dei prodotti più performanti, le linee veterinarie, gli alimenti funzionali e gli snack naturali guidano la crescita nel pet food, mentre nel no food si fanno strada le lettiere biodegradabili, i dispositivi smart e i giochi interattivi.
Si tratta di categorie spesso legate a un target di clientela generalmente più informato e disposto a spendere, ma anche
di nicchie che offrono margini interessanti, ma permettono anche ai negozi di differenziarsi rispetto ai competitor. Dal punto di vista del consumatore, cresce il peso delle strategie di comunicazione: i social media diventano uno
strumento ormai abituale per promuovere prodotti e fidelizzare la clientela. Tuttavia, molti clienti continuano a essere influenzati più dalla pubblicità che dalla lettura consapevole delle etichette. Anche questo aspetto rivela un mercato
bifronte, dove si alternano approcci razionali e scelte più impulsive, e dove il negoziante si trova spesso a mediare tra
aspettative diverse.
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