Nel 2024 il 51,3% delle famiglie italiane hanno acquistato prodotti pet food, in aumento rispetto al 50,1% dell’anno precedente. In termini assoluti, sono oltre 13 milioni gli acquirenti di alimenti per animali in Italia. A rivelarlo è una recente ricerca condotta da YouGov Shopper Italy, secondo la quale emerge che la penetrazione della categoria continua a crescere nel mercato tricolore.
L’indagine evidenzia anche un incremento della spesa media annua per famiglia, che passa da 171 a 179 euro, spinta da una maggiore frequenza di acquisto (23,4 volte all’anno). Questi numeri confermano la centralità del pet food all’interno del largo consumo, in un contesto economico segnato ancora da inflazione e rincari.
La qualità e l’attenzione alle esigenze specifiche dell’animale si confermano i principali driver di acquisto. Il 54% degli intervistati indica la specificità del prodotto come criterio prioritario, seguito dalla qualità complessiva (41%). I proprietari di cani sono particolarmente attenti alla taglia, mentre tra i proprietari di gatti spicca l’attenzione per la qualità degli ingredienti (46%).
Interessante notare che il prezzo più basso è determinante solo per il 17% dei consumatori, una quota inferiore rispetto a chi ricerca prodotti naturali (24%). L’attenzione alla salute e al benessere dell’animale si riflette quindi in scelte più consapevoli, anche tra gli scaffali della Gdo.
Un altro trend rilevante riguarda la marca del distributore, scelta da due famiglie su tre che acquistano pet food almeno una volta l’anno. La penetrazione della private label ha così raggiunto il 37,9% del totale.
La ricerca sottolinea inoltre il peso crescente dei cosiddetti eco-attivi, consumatori attenti alla sostenibilità e all’ambiente, che generano quasi il 30% del fatturato del settore. Un dato che invita industria e distribuzione a investire su prodotti e comunicazioni orientati alla responsabilità ambientale.
Dal punto di vista socio-demografico, la diffusione degli animali da compagnia è maggiore nel Nord Italia, ma la penetrazione è trasversale rispetto alle classi sociali. Spicca in particolare la crescita degli acquirenti tra le famiglie giovani senza figli, che negli ultimi cinque anni sono aumentati del 61%, con un raddoppio della spesa. Crescono anche i cluster delle famiglie con figli adolescenti (+23%) e dei senior senza figli (+18%), con incrementi di spesa rispettivamente del 63% e del 58%.
La ricerca è stata condotta su un panel di 15.000 famiglie, rappresentativo della popolazione italiana composta da circa 26 milioni di nuclei familiari.